Donna col cappello sul viso che dorme seduta su un divano

Riposino pomeridiano

Non è così raro sentirsi affaticati subito dopo pranzo: un senso di spossatezza ci assale, e non vorremo fare altro che chiudere gli occhi e abbandonarci a un buon riposino pomeridiano.

Si tratta di un’abitudine che spesso ci portiamo dietro sin dai tempi dell’infanzia, e particolarmente diffusa nei paesi più caldi, là dove si cerca di resistere alle alte temperature concedendosi una pausa postprandiale.

A ben vedere, la siesta presenta dei vantaggi da non sottovalutare, a patto che il riposino pomeridiano non superi la mezz’ora: il rischio è quello di imbattersi nella cosiddetta inerzia del sonno, nient’altro che un intontimento a causa del quale risulta assai difficile riprendere a pieno regime le attività messe temporaneamente in standby. E se poi la pennichella dovesse diventare una vera e propria dormita, beh, a sera si faticherebbe e non poco nel prendere sonno: capita infatti che la siesta sottragga alla dormita notturna qualche ora…

E allora, quanto deve durare il riposino pomeridiano? Non oltre i 30 minuti, dicevamo, ma a volte ne possono bastare anche 20, o addirittura 10, per svegliarsi nuovamente in forze, lucidi e attivi.

Sì, perché la pennichella dopo pranzo ha dalla sua la capacità di farci scaricare una buona dose dello stress eventualmente accumulato nel corso della mattinata, dando così nuovo smalto alle nostre prestazioni mentali: ne guadagneranno in primis la memoria e la concentrazione.

Ma la siesta non è uguale per tutti: i bambini possono concedersi infatti un riposino pomeridiano anche di un paio d’ore, mentre agli anziani si suggerisce sì di darsi anche a più di una pennichella nel corso del pomeriggio, ma di non sforare la soglia dei 30 minuti, per non ritrovarsi a sera, al momento di addormentarsi, a girarsi e rigirarsi nel letto, in attesa che il sonno finalmente arrivi.

Quindi, cosa succede se dormi dopo aver mangiato? Niente di preoccupante, anzi; dal punto di vista psicofisico si ha modo di ricaricare le pile, per affrontare la seconda parte della giornata con nuovo vigore, in attesa che arrivi la sera e la possibilità di rilassarsi. Ricordiamoci, però, che la pennichella non deve durare troppo, altrimenti poi la dormita notturna ne risentirebbe!

E prima di salutarci, ecco una chicca di natura etimologica: la parola siesta deriva dal latino sesta hora, che anticamente era effettivamente la sesta ora dall’inizio della giornata, coincidendo quindi più o meno con mezzogiorno, quando appunto ci si dedicava al riposino pomeridiano.

E come sarebbe darsi a una bella pennichella su un letto degno di questo nome? Sicuramente appagante, e noi di Valle Di Lana lo sappiamo bene, perché siamo esperti in doghe, materassi, topper e cuscini; in una parola dell’intero sistema letto. Scopri tutti i nostri prodotti o contattaci!

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